Cosa vuol dire Wine Bar? Vuol dire tutto e niente! Nel senso che quest’ Insegna di pubblico esercizio, dovrebbe informare per l’appunto il Pubblico consumatore che c’è un Bar del Vino, e nel bar solitamente e diversamente, che dai negozi, botteghe di commercio in sede fissa, si somministra

Anche vino. Ma quante tipologie diverse di vino si potrà assaggiare, degustare e bere alla mescita in bicchiere o calice, nei cosiddetti e fantomatici Wines Bar? L’insegna WINE BAR era inesistente in tutti i pubblici esercizi fino a una decina d’anni fa; mi Vien d’intendere che è stato un BOOM collegato alla MODA del VINO, più che a un fattore culturale ad uno commerciale…

Passeggiando per Roma in questo inizio primavera, sia a Trastevere che in zona Campo dei Fiori, verificavo una situazione paradossalmente simile a quella che si può verificare a Venezia da Rialto a San Marco… mi sono imbattuto in innumerevoli locande ed osterie con esposta la dicitura Wine Bar, in alcuni sono entrato, ho bevuto alcuni calici i vino, l’ offerta non superava le 10 proposte alla mescita, il resto delle tipologie di vino che non superavano le 20 referenze erarano consumabili solo a corpo, cioè se bevi tutta la bottiglia, e quindi comprensibile che una o 2 persone non avranno l’opportunità di assaggiare più tipi essendo limitata l ‘offerta a calice.A Firenze, Bologna, Milano e Napoli, l’ Insegna Wine Bar imperversa. Non più tardi di un lustro alla fiera di Padova del FOOD & BEVARAGE una nota rivista settoriale: BAR GIORNALE, indiceva il 1° Congresso Nazionale dei Wine-Bar, ripeto: CONGRESSO, e non Convegno o Costituente, evidenziando l’interesse che ci sarebbe stato da parte dell’industria vinicola all’espandersi del fenomeno, addirittura, gli stessi di Bar-Giornale avevano creato il PREMIO The Best Wine-Bar d’Italia, tra cui il sottoscritto era in finale, non tanto per meriti di mescita, ma per la somma delle etichette in carta, e non per quelle stappate o disponibili alla mescita. Il falso IDEOLOGICO, stà in tutto questo: il Bar del Vino dovrebbe chiamarsi tale, solo se stappasse tutte le bottiglie in carta o in cantina, anche per un solo bicchiere. Con la prossima edizione della Guida alle EnoIteche, (spiegherò nel prossimo articolo cosa sono?), proporrò agli aderenti al mio gruppo per l’appunto ENOiTECHE, di non fermarsi più ai 24 tipi di vino stappabili a rotazione, ma di fregiarsi del titolo STAPPATUTTO, perdare un segno tangibile che le PUREMESCITE sono gestite da veri OSTI vicini al clente consumatore.

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