Da tempo il prof. Franceschet di Tarzo,sangue novo de Venexia, aveva iniziato un’avventura, spalleggiato dagli studenti della scuola media Calvino dei Giardini, prefiggendosi l’obiettivo di valorizzare il territorio mediante la vinificazione con uve provenienti dall’area Scarpa Volo di Mazzorbo. Da quell’idea di fattoria didattica si è sviluppata una curiosità, sostenuta dai tre ‘moschettieri’ del vino: l’oste Mauro Lorenzon, il trattore Cesare Benelli e l’enobio Giannatonio Posocco, di catalogare i vigneti e gli orti di Venezia, isole e gronda lagunare comprese. Oltre a questo lavoro-hobby, Flavio Franceschet da due stagioni presenta alla Festa della Bragora la rassegna dei vini ritrovati, grazie ai vigneti di monasteri e conventi veneziani, nonché alle microproduzioni insulari dei contadini. In quanto a bontà e genuinità i vini assaggiati e bevuti sono incredibili, ne sono un esempio le produzioni di Viogastone di Raboso e Dorona di Mazzorbo, il  Moscato Giallo, il Carmener, il Trebbiano e il Malvasia. E altre uve sono ancora da scoprire e catalogare, originate dalle vinificazioni dirette e sapienti dei Carmelitani Scalzi, dei Frati Minori Francescani e, ancora, da San Michele, da Sant’Elena, da San Francesco della Vigna, nonché quelle provenienti dalle altre micro-vinificazioni su pergole, scovate tra gli anfratti veneziani. La prossima vendemmia porterà in più alcuni vini, prodotti direttamente dai ‘quattro moschettieri’ dell’associazione Le Vigne Ritrovate-La Laguna nel Bicchiere, provenienti da un’insolita pergola-orto nel cimitero di Murano e da una vigna anni ’60 situata in zona Cipriani alla Giudecca. Non solo vino, quindi, ma anche orti che vanno a completare e implementare l’impegno e la collaborazione con l’associazione Spiazzi Verdi, coinvolta nell’avventura. Realtà produttive di gran valore sono espresse anche dalla produzione di Orto by Swarovski e da quella del noto vinicoltore trevigiano Bisol che, sempre nella fertile area Scarpa Volo di Mazzorbo, presenterà una sua personale versione dell’antico vino denominato “Dorona”. Ne vedremo delle belle….

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