Alla domanda che spesso mi fanno: quanto vale una bottiglia di vino di 5/10/20 anni di un tal Sassicaia o di quel Dom o Champagne di turno, nonché di Baroli o Brunelli di “grandi annate”, io rispondo sempre: “Vale la pena di berlo”. Perché il vino viene prodotto non per essere messo in cornice, ma per essere bevuto.

Conservarlo a lungo per ostentare conoscenza e ricchezza, non fa parte di chi ama il buon vino, perché se il vino è buono, è buono da subito e fino a oltre 30anni. Vale sia per la piccola sia per la grande annata. Se fatto con onestà, avranno pari dignità, Lambrusco o Barolo, Prosecco o Champagne: Troveremo sempre l’occasione per berlo, per viverne l’emozione.

Conserveremo le bottiglie non più piene, ma vuote, in ricordo di una grande bevuta in un giorno meraviglioso. Giacomo Bologna in una sua poesia scritta per noi agli inizi degli anni ’80, esortava amici, osti, ristoratori, tutti noi ad avvicinarsi al vino come ad un fratello e amico.Cito di lui:”Costruitevi una cantina ampia, spaziosa, ben aerata e rallegratela di tante bottiglie, queste ritte, quelle coricate, da considerare con occhio amico nelle sere di primavera, estate, autunno e inverno “sogghignando” al pensiero di quell’uomosenza canti e senza suoni, senza donne e senzavino, che dovrebbe vivere una decina d’anni più di voi…”

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