Come scrivevamo nello scorso numero, dall’agosto 2009 Glera, sinonimo di uva prosecco, ha fregato il posto occupato per tanti anni dall’amato vino delle nostre terre; è così che oggi in certe denominazioni non si può più citare il nome prosecco. Ispiratore di questa risoluzione l'ex ministro dell'agricoltura oggi presidente della Regione Luca Zaia, il tutto in teoria per proteggere e tutelare il vero prosecco, di fatto per proteggere gli industriali della “bevanda prosecco" che potranno procurarsi "prosecco limonata doc" in tutte le pianure del Friuli e del Veneto... Il tutto a discapito dei produttori eroici di alta collina, i quali hanno sì la possibilità di avere la Dogc e la Doc come molti altri, a patto che non imbottiglino il loro prosecco col tappo a corona. Un vero dispetto ai veri produttori di prosecco, come altro definire tutto ciò?! Lo stiamo verificando in questi giorni di vendemmia: le uve di collina che fino all’anno scorso valevano come minimo 1,50 euro al chilo, quest’anno son pagate al massimo 50- 60 centesimi. D’altronde ai commercianti d’uva, e agli industriali spumantisti, non interessa la qualità delle uve, ma la carta che certifica Doc e le ‘uve limonata’ che tanto verranno aggiustate con zucchero e conservanti; in pianura state certi che troveranno prezzi stracciati per queste porcherie. Il sottoscritto ha riunito in un club denominato Amanti Vero Prosecco alcuni produttori di uva e vino prosecco naturale ‘col fondo’ che producono con metodi rispettosi della vite, il tutto sotto l’egida e la tutela dell’Associazione delle Enoiteche, con il vigile controllo dei cofondatori del Vero Prosecco Filippo Albertini e Mauro Lorenzon. Le regole per aderire sono semplici e nello stesso tempo rigorose e selettive, volte a favorire chi davvero produce vino Prosecco e non bevanda-prosecco: 1 Solo uve Prosecco di collina 2 Viti e uve non trattati con diserbanti e/o fitofarmaci 3 Trasformazione dell’uva in vino con lieviti propri (indigeni) 4 Non seguendo il metodo Charmat, né quello Champenoise Sancendo e rispettando tali regole, abbiamo perlomeno la certezza che industriali o furbetti di quartiere di turno non riusciranno a fare finti prosecchi sur-lie o col fondo. Hanno aderito all’invito del club Amanti Vero Prosecco pochi produttori ma de quei boni, veri soprattutto: Ivan Geronazzo di Barichel, Costa di Là, Coste Piane, Ombra di Giovanni Gregoletto, Gui.do Ca’ dei Fiori, Nicos Brustolin. Altri si stanno proponendo, altri potranno proporsi, naturalmente a patto di sottoscrivere e rispettare le regole di cui sopra. Questi i primi appuntamenti di una serie di iniziative che il club da oggi organizzerà continuativamente: lunedì 18 ottobre dalle 14 in poi degustazione prosecchi col fondo delle aziende citate e presentazione del club presso Scoletta di San Giovanni Battista, Campo Bandiera e Moro; lunedì 25 ottobre si replica al Salone del Gusto di Torino nel contesto di un laboratorio slow-food. I dettagli di questo secondo appuntamento verranno comunicati nel programma della giornata complessivo del Salone torinese. Se ne vedranno delle belle e... buone, soprattutto. Un'edizione da non mancare quindi. Non ci sono giustificazioni, grazie!

P.s.: questi i contatti delle cantine del Club "Amanti VeroProsecco":


Venezia News ottobre, 2010

Freccia verso l'alto
Questo sito utilizza cookies, anche di terze parti, per offrire una migliore esperienza. Chiudendo questo banner o continuando la navigazione acconsenti al loro utilizzo. Per saperne di più leggi la nostra Privacy Policy - Cookie Policy.
CHIUDI
Hai accettato l'utilizzo dei cookies da parte di questo sito