In questo torrido agosto son fuggito da Venezia per rigenerare le membra e la mente in uno dei più esclusivi centri benessere d’Europa, in Slovenia, esattamente a Portorose dall’amico Marino Antolovic, che nella sua veste di direttore del reparto Hotel & Spa ci ha suggerito il miglior viatico culturale, enogastronomico, nonché il percorso ideale per massaggi a tutto campo, primo fra tutti il massaggio thailandese, con erbe riscaldate ed oli essenziali della durata di 80 minuti! Solo questo vale il viaggio. Ma ovviamente noi non ci accontentiamo, mai. La prima sera si va quindi a cena al ristorante Sophia, dedicato all’attrice più famosa di casa nostra, situato nello splendido giardino del Kempinski Palace con secolari cedri del Libano. Menù breve ed essenziale: la tartare di scampi crudi pescati nel vicino golfo del Quarnaro mi hanno fatto scoprire il sale delle saline di Strugnano, di una delicatezza sconvolgente; sale che condiva anche il filetto di branzino di Pirano, dell’allevamento in aperto Adriatico del marchio Fonda. La carta dei vini un po’ incasinata, a differenza del cibo, e i prezzi con ricariche eccessive anche per un Grand Hotel. Son riuscito nonostante tutto a scovare una bottiglia di Pinot Grigio “ramato” dell’amico Stanko Radikon, dopo aver rifiutato una buona malvasia, purtroppo contaminata da una barrique super tostata che sembrava di assaggiare un vino al caffè; non cito il nome del produttore, ma invito lo stesso o gli stessi che usano queste pratiche filo-internazionaliste-barriquadere di lasciarle perdere, sti vini non li vuole più nessuno! Secondo giorno: abbondante colazione, massaggi, piscina e poi cena. È il turno di Pirano, Osteria Primari; come ospite d’onore l’amico di lungo “sorso” Federico Lanci, veneziano d.o.c. oramai di casa qui da un po’, il quale ha persino convinto l’oste a tenere come vino base il prosecco “sur lie” di Loris Follador di Coste Piane! A parte il buon Sauvignon di Nando del Collio sloveno, la carta dei vini non supera le dieci referenze; infatti, per la possibile evenienza, mi ero portato da casa il Pro-fondo-bianco-secco di Guia e il Subconscio bollicine rosa di mia produzione. Alla fine il rendiconto bevute in media nazionale: quattro bottiglie in tre, aiutati un pochino anche da mia moglie Nadia. Pietanze semplici e con pesce freschissimo, aperture con sauté di vongole veraci, cozze e tartufi di mare, un buon sughetto al gusto di aglio, olio e prezzemolo; curioso, no? Anche se da queste parti non levano la barba ai peoci e i tartufi di mare li mangiano cotti rendendoli purtroppo ‘gommosi’… Ci siamo poi deliziati con un rombo appena pescato cotto alla griglia e come dessert dei dolcissimi scampi giganti. Ritorno in albergo in taxi e il destino ha voluto che il tassista fosse anche il concessionario di una vasca delle saline di Strugnano, così che il giorno dopo Marian, questo il suo nome, mi porta a vedere la raccolta del fior di sale speciale e prestigiosi cristalli di sale formatisi naturalmente e pescati nella raccolta del primo pomeriggio, prima che facciano le bolle imperfette. Un prodotto da sballo, che arriva a costare fino a 35 euro al chilo, valendoli tutti!

Nella prossima puntata: terzo giorno all’Hotel Portoroz, quarto giorno quasi a dieta e concerto di Goran Bregovic, quinto giorno alla trattoria Norma, con tappa successiva e obbligatoria dal figlio contadino Urus Klabjan.

Venezia News settembre, 2012

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